Il momento particolarmente complesso che stanno vivendo tutti gli operatori della scuola:dirigenti, docenti e personale ATA, conseguenza di una politica di contenimento della spesa pubblica, ci impone un’attenta riflessione su questa nostra scuola che, nonostante tutte le riforme o pseudo riforme,  resta in piedi e garantisce continuità e qualità grazie all’impegno e alla passione di chi ci lavora.

 Le scuole, pur tra mille difficoltà, continuano ad  offrire all'utenza servizi analoghi al passato solo per il grande sforzo profuso da tutti  i lavoratori, del resto ancora in attesa del rinnovo contrattuale. Ma gli stessi operatori provano disagio e vivono in condizioni di  incertezza e instabilità per le ulteriori forti riduzioni di organico che comporteranno una ricaduta negativa sull’organizzazione delle attività. La UIL Scuola di Napoli giudica intollerabile politiche di tagli indiscriminati conseguenti a scelte governative di tipo ragionieristico ed indifferenti rispetto alle necessità di maggiori interventi di istruzione in una regione e in una provincia, qual è quella napoletana, già fortemente penalizzata da una crisi che investe tutti i settori. Certamente negli ultimi quattro anni le Finanziarie di risparmi approvate dai governi Prodi e Berlusconi hanno prodotto il taglio di 50mila docenti, 21mila ATA, 400 plessi scolastici, 33mila pensionamenti non rimpiazzati e 23 mila precari senza conferma del'incarico: un crescendo di tagli che non ha considerato che solo investendo sulla scuola, sull’istruzione e sulla formazione, ci potrà essere sviluppo economico e sociale del Paese. Le sperimentazioni dell'ultimo governo Prodi «volte ad innalzare la qualità del servizio di istruzione ed accrescere efficienza ed efficacia della spesa» e le politiche dell'attuale governo Berlusconi finalizzate ad «una migliore qualificazione dei servizi scolastici» e ad «una piena valorizzazione professionale del personale», sono, in realtà, solo parole che, di fatto, si concretizzano in 'tagli programmati', 'tagli da realizzare' (governo Prodi) e in 'un piano programmatico di interventi volti alla razionalizzazione dell'utilizzo delle risorse umane e strumentali del sistema scolastico' (governo Berlusconi)». Tradotto in i posti, la scuola ha fatto registrare un trend negativo, in continua crescita: quest’anno,  a Napoli saranno tagliati 584 posti alla primaria, 220 alle scuola secondaria di I grado e 880 alla scuola superiore. A questi si aggiungeranno i tagli del personale ATA non ancora quantificati ma che già è ridotto al minimo ormai, con la presenza sempre più rara degli assistenti tecnici, la cui presenza, invece, è determinante ed essenziale in una scuola “riformata” che vede  nei laboratori il punto fondante dell’azione formativa. Ma anche l’opera preziosa dei collaboratori scolastici è ormai vanificata dalla notevole mole dei tagli; anche gli assistenti amministrativi saranno in numero sempre più esiguo, nonostante la notevole mole di lavoro connessa alle nuove responsabilità della scuola dell’autonomia, Ma basta con questa elencazioni sterile che a nulla serve se non è seguita da azioni concrete a sostegno di quanti lavorano con professionalità e credono e continueranno a credere e a combattere per una scuola pubblica, statale, nazionale e laica. La UIL Scuola di Napoli ritiene che con urgenza vada attivato un tavolo istituzionale con la Direzione Scolastica regionale, le OO.SS. e gli Enti locali, al fine di individuare misure straordinarie e risorse finanziarie aggiuntive che diano certezze a tutti gli operatori, a tempo indeterminato e precari, docenti e personale ATA. Per questo ci mobiliteremo con tutta la forza e la determinazione che ci caratterizzano perché si apra un dialogo e confronto serrato, duro e incisivo, volto, però, non a produrre chiacchiere e a fare demagogia, ma a trovare soluzioni ai problemi scottanti la scuola napoletana non può più sopportare. Ed anche per questo, proprio perché crediamo in questa nostra scuola, porteremo avanti la nostra battaglia anche per vie legali, denunciando alle autorità competenti le situazione di illegalità dovute al numero elevato di alunni per classi, anche in presenza di alunni diversamente abili e in deroga alle norme sulla sicurezza.


Il Segretario  Generale
f.to Luigi Panacea

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