Le nuove regole di gestione delle LSU (lavoratori socialmente utili) dettate dal MEF mettono a rischio la pulizia delle scuole, particolarmente in Campania, ma anche in tutta l’Italia centro-meridionale, dove questi lavoratori sono stati utilizzati al posto dei collaboratori scolastici. In tutto si tratta di circa 4.000 edifici scolastici, ai quali la CONSIP, dal 1° marzo, ha tagliato i contratti, dimezzandoli.

E con i tagli, c’è pure la beffa Fornero: perché c’è anche la tassa sul licenziamento, dei già disoccupati. In pratica, le associazioni di categoria che avevano preso in “appalto” gli LSU nel mezzogiorno per grazia ricevuta, ora dovranno corrispondere agli addetti che perderanno il lavoro per il taglio della spesa determinata dal Governo circa 1.500 euro per ogni lavoratore. In altre parole, un incasso per lo Stato di 15 milioni di euro. 
Il caos italico regna e insegna agli studenti a saper studiare ed apprendere nei locali scolastici sporchi e privi di sanificazione ed altri servizi indispensabili al loro decoro ed alla loro funzionalità.
Si tratta di 24mila unità distribuite in 4mila istituzioni scolastiche. Quasi la metà sono al Sud, 11,5mila (ex) lavoratori socialmente utili. Gli “esuberi” sono in Campania (3.500, soprattutto nel napoletano e casertano), Puglia (1.300), Calabria (800), Sicilia (oltre 650) e Lazio (600).
La UIL Scuola Campania non può che esprimere il proprio dissenso su questo Accordo che prevede che siano le istituzioni scolastiche, sia pur organizzate con scuole capofila, a doversi far carico dell’acquisto dei nuovi servizi a partire dal 1 luglio 2014. Previsione discutibile sia sotto il profilo del merito che della forma, con l’aggravante che l’USR Campania non dà nessun supporto ai dirigenti scolastici.
Nel merito: l’acquisto di tali servizi non può gravare sulle scuole. È un servizio che fa carico agli Enti Locali, e non devono essere i dirigenti scolastici e i DSGA a doversi sobbarcare questo nuovo onere gestionale. Ricordiamo a chi di dovere che le segreterie scolastiche sono state depauperate in questi anni di un gran numero di unità organiche e sono state sottoposte a continui processi di dimensionamento (peraltro ancora non esauriti).
Nella forma: l'organizzazione del lavoro del personale scolastico deve essere negoziata dai Sindacati della scuola e non da altri soggetti. A tale proposito ricordiamo che più volte è stato richiesto dalle OO.SS. scuola al Miur la convocazione al tavolo negoziale, per le evidenti ricadute sull’organizzazione del lavoro e sulla qualità del servizio implicate dal lavoro erogato dalle ditte di appalto. Ma, in tal senso bisogna dire che non c’è peggior sordo di chi non vuole sentire. E i risultati sono: scuole sporche e disagio per tutti; un disagio  che – in qualche modo – inibisce il lavoro scolastico dei docenti e dirigenti, ma anche il diritto allo studio degli studenti.

 

                 LUIGI Panacea                                              ROSA Cirillo
Segretario Regionale UIL Scuola                            Segretaria Nazionale Area V

Avviso: su questo sito si utilizzano i cookie!
Cliccando qualsiasi link su questa pagina si autorizza l'utilizzo dei cookie.
Garante Privacy - Individuazione delle modalità semplificate per l’informativa e l’acquisizione del consenso per l’uso dei cookie