Opportunità e criticità del Programma sperimentale per lo svolgimento di periodi di apprendistato riservato alle IV e V classi delle scuole secondarie di secondo grado.
A partire dal prossimo anno scolastico saranno avviati percorsi sperimentali in apprendistato riservati agli studenti del quarto e quinto anno delle scuole secondarie di secondo grado.
Il programma sperimentale è finalizzato alla realizzazione di percorsi di istruzione e formazione attraverso i quali gli studenti , che avranno il doppio status di studente e di apprendista , “potranno conseguire un diploma di istruzione secondaria superiore e , contestualmente, inserirsi in un contesto aziendale di lavoro, coerente con il profilo educativo, culturale e professionale del corso di studi.
Nel corso del congresso UIL Campania, avevo già accennato ad alcune problematiche connesse all’imminente varo del Decreto e avevo espresso una serie di perplessità in merito al contenuto della bozza allora conosciuta che, tra l’altro, non ha subito sostanziali modifiche..
Pur riconoscendo il notevole impatto che avrà la sperimentazione ed il ventaglio di opportunità che si aprono soprattutto per l’istruzione tecnica e professionale, sono evidenti , tuttavia, alcune criticità che meritano di essere analizzate.
Rispetto a quanto auspicato dall’allora ministro Profumo nel corso del convegno a Napoli con la Fornero ed i loro corrispettivi ministri tedeschi, il decreto varato presenta dei vulnus che, se non opportunamente affrontati, ne limiteranno in qualche modo l’azione.
Primo fra tutti la mancanza di risorse finanziarie dal momento che la sperimentazione dovrebbe essere a totale carico delle imprese e non dovrà comportare maggiori oneri a carico delia finanza pubblica il che potrebbe riflettersi sulle possibilità di intese quadro (locali e centrali) con le aziende Vulnus, questo, che (mi auguro di sbagliare) sarà ancor piu’ evidente e problematico nel SUD. Non si comprende, poi, come avverrà la scelta delle istituzioni scolastiche che parteciperanno alla sperimentazione e i termini e le modalità di invio delle candidature o delle manifestazioni di interesse.
Manca poi un vero collegamento con le norme che disciplinano l’alternanza scuola lavoro. Che fine faranno le 132 ore di ASL obbligatorie dei Professionali? Di sicuro inglobate in una “alternanza in apprendistato” dai contorni non ben definiti.
Qualche dubbio sull’utilizzo degli spazi di flessibilità, nella misura del 35% che dovrebbero essere utilizzati per la sperimentazione e che, al momento, sono “legate” ad “opzioni nazionali”
E’ necessario, inoltre, evidenziare che l’utilizzo di tali spazi (flessibilità ed anche autonomia) ha gia creato qualche problema all’interno dei collegi dei docenti anche e soprattutto per l’attivazione dei percorsi di IeFP.
Raccordo e curvatura del curricolo, riflessi sull’organico, interrelazione con l’esame di stato al di là del semplice riconoscimento del “credito” e della strutturazione di una terza prova finalizzata all’apprendistato, rappresentano ulteriori criticità che avrebbero bisogno di maggiori approfondimenti.
Se si interviene su queste criticità sono certo che il nuovo apprendistato potrà sortire effetti positivi su un sistema istruzione che ha bisogno di scossoni forti per accorciare la distanza tra paese reale e paese legale
Resto , in ogni caso, a disposizione degli iscritti per ulteriori approfondimenti e/o consulenze.
Giorgio Mottola
Referente Regionale UIL SCUOLA