Gli organici che l’Ufficio scolastico regionale della Campania sta definendo in questi giorni non sono compatibili con il normale funzionamento delle scuole statali della nostra regione.
Dal 1° settembre 2009 i posti cancellati in Campania sono circa 18.000 (più di 12.000 docenti e circa 6.000 amministrativi, tecnici ed ausiliari), pari al 13.60 per cento dell’intera manovra nazionale. Nel triennio gli organici delle scuole statali della Campania hanno subito una decurtazione del 15,40 per cento. Tagli, in assoluto e in proporzione, tra i più alti d’Italia e che, nel solo prossimo anno scolastico, corrispondono a 4.000 posti di docenti ed ATA in meno.

Ciò comporta ancora maggiori scuole con classi costituite irregolarmente rispetto alle norme sulla sicurezza e rispetto alle stesse disposizioni ministeriali sul numero massimo di alunni, con alunni diversamente abili senza docente specializzato, con laboratori senza tecnici, con uffici di segreteria senza sufficiente personale amministrativo, con collaboratori scolastici in numero assolutamente inadeguato ad assicurare la tutela degli alunni e l’igienicità dei locali e, in alcuni casi, a consentire l’apertura dei plessi.
La nostra regione subisce un forte impoverimento della rete scolastica, con sempre meno personale e meno tempo scuola, quindi con ridotte possibilità di offrire adeguata formazione a tutti gli alunni, di tutti gli strati sociali, subendo, altresì, una preoccupante caduta dei livelli occupazionali.
La Campania, con le sue problematiche, ha bisogno di più scuola, cioè di più tempo scuola e di più personale, affinché i nostri giovani possano avere le stesse opportunità dei coetanei di altre regioni. L’aggravamento della situazione rischia di essere irreversibile.
La nostra regione è quella con il maggior tasso di dispersione scolastica e di analfabetismo, è quella con il più elevato tasso di delinquenza minorile; la riduzione delle risorse umane ed economiche nella scuola campana toglie ai nostri giovani l’opportunità di un riscatto sociale ed impoverisce un presidio di legalità laddove, al contrario, si dovrebbero garantire tempi lunghi e proposte alternative per sottrarre i nostri ragazzi alle strade e alla malavita organizzata.
Le problematiche della scuola in Campania, da anni con forza denunciate dalle OO.SS., sono ormai l’espressione di un grave problema sociale che, coinvolgendo migliaia di alunni e famiglie, assume la connotazione di emergenza rispetto alla quale ciascuno, per il ruolo istituzionale e le responsabilità ad esso connesse, non può non assumere una posizione forte e decisa.
Le Organizzazioni sindacali della scuola fanno appello alle Istituzioni della Campania, la Regione e le Amministrazioni provinciali e comunali, affinché facciano sentire la propria voce, che, quando c’è stata (raramente), non è stata all’altezza del ruolo e delle responsabilità che tali Istituzioni possono e devono svolgere sul versante dell’istruzione pubblica.
Invitano, pertanto, le Amministrazioni locali a formulare esplicita e formale richiesta al MIUR per aumentare i posti degli organici delle scuole statali della Campania, come sta avvenendo in altre regioni.
Napoli, 14 giugno 2011

Le Segreterie Regionali della Campania

FLC Cgil
CISL Scuola
UIL Scuola
SNALS Confsal
Fed. GILDA

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